Le varie terapie nelle disfunzioni sessuali erettili.
Occorre curare il disturbo cioè il deficit della erezione, ma contemporaneamente bisogna assolutamente curare anche la causa (chiamata etiopatogenetica ) che ha determinato la insorgenza della disfunzione sessuale stessa.
Le terapie devono essere sempre personalizzate , e cioè “ su misura” per il singolo e specifico paziente. E' evidente che i risultati migliori si ottengono quando la diagnosi è precoce , che pertanto consentirebbe tempestive terapie con ottimi risultati . Se invece la diagnosi di patologia avviene tardivamente , quando la malattia si è “cronicizzata” le cure saranno prolungate nel tempo e non sempre consentiranno risultati di guarigione o soddisfacenti.
Occorre precisare che le disfunzioni sessuali hanno sempre una causa (definita col termine etiopatogenetica ) o anche molte cause tra loro associate , che ne ha determinato la insorgenza, e che nel 95-98 % dei casi la causa è sempre “organica” anche se spesso è associata a ben immaginabili preoccupazioni, sensazione di inadeguatezza, “ansia di prestazione” per giungere pure alla “aspettativa di impotenza”.
Ne deriva come occorra assolutamente, e sia indispensabile, ricercare la causa o le cause di insorgenza della patologia andrologica rappresentata dalle disfunzioni sessuali erettili al fine di curare la malattia nel modo più corretto e razionale. Ciò è possibile ricorrendo sempre allo Specialista Andrologo o Urologo-andrologo che, sulla base della fondamentale ed insostituibile visita , associata allo attento ascolto del paziente che segnala i suoi disturbi della sfera sessuale, proporrà il percorso diagnostico più rigoroso per formulare la prescrizione di terapia idonea e specifica per quel specifico e singolo paziente.
E' ben evidente a tutti come la ricetta medica specialistica sarà pertanto sempre “su misura” cioè “personalizzata “ sia per quanto concerne gli esami diagnostici da effettuare , sia pure per quanto riguarda la cura . Giustamente gli Autori Inglesi a tal proposito affermano , con una immagine quanto mai efficace : “ On size fits all ” ,cioè i farmaci non hanno una taglia unica che può vestire tutti !
Da ciò ne consegue che il “non ricercare la causa “ di insorgenza del disturbo sessuale ed invece subito pretendere la cura che risolva, ed al più presto, il deficit erettile sia un atteggiamento non corretto : se poi il paziente, generalmente di età giovanile o media, preferisce addirittura il “fai da te” navigando in internet e ricercando subito quella cura che al paziente stesso sembrerebbe la più appropriata e soprattutto di grande e rapida efficacia terapeutica, si entra facilmente in un tunnel che può essere grave , in quanto la cura del solo disturbo autoprescrittasi dal paziente potrebbe pure conseguire ( ma solo in alcuni casi ed peraltro inizialmente ) qualche risultato soddisfacente peraltro però sempre transitorio , mentre la causa (o le cause) che permane in atto , non solo si automantiene tale , ma si amplifica e progredisce sempre più , per cui la patologia diventa “ cronica ” : è certo ed evidente che il deficit della erezione peggiorerà progressivamente ed ulteriormente con conseguenze ben immaginabili, mentre le terapie che eventualmente verranno successivamente prescritte “mirate sulla causa “ saranno sempre più complesse , prolungate nel tempo e con minor possibilità di guarigioni, in quanto la malattia si è “ cronicizzata” .
Pertanto le cure prescritte dallo Specialista Andrologo o Urologo-andrologo sono indirizzate su due fronti , perchè due sono i bersagli a cui le terapie devono mirare:
- curare la causa o le cause che hanno determinato il deficit erettile
- curare i sintomi o disturbi della erezione segnalati dal paziente
E' facile immaginare come il paziente chieda sempre allo Specialista di curare immediatamente il “sintomo o disturbo “ (esempio erezione con scarsa rigidità, riduzione della sensibilità del glande, eiaculazione precoce, dolenzia la pene in erezionje, scarsa libido ecc...) che lo affligge, e di debellarlo al più presto tornando alla normalità sessuale , quasi dimenticandosi che c'è sempre in atto una causa ( o anche più cause) che ha determinato la insorgenza del disturbo, e pertanto quasi ignorando la importanza della cura della causa o delle cause stesse! Come ben specificato in questo articolo, occorre invece curare , tempestivamente, anche la causa scatenante , altrimenti questa persiste e renderà inevitabilmente “CRONICA” la patologia stessa (cioè la malattia insorta nel pene e suoi corpi cavernosi ) e quindi richiedente terapie più complesse e prolungate nel tempo e risultati meno positivi o soddisfacenti .
La CURA della CAUSA che ha determinato il deficit erettile
La cura della causa di insorgenza della patologia prevede l'utilizzo di molti farmaci utilizzati per via orale o iniettiva “mirata” , terapie fisiche varie , e pure presidi fisici / dispositivi medici , e in alcuni casi selezionati anche gli interventi chirurgici.
Si tratta sempre di terapie “multimediali” in quanto le varie molecole o sostanze terapeutiche vengono , su prescrizione dello Specialista Andrologo o Urologo/Andrologo tra loro sapientemente associate e combinate, e periodicamente variate, al fine di conseguire una attività terapeutica sinergica efficace: pertanto le varie strategie terapeutiche comportano la modifica periodica delle cure sulla base di quanto emerge dai controllo clinici andrologici programmati generalmente associati ad indagine ecografica peniena con elastosonografia 2D-SWE per studio del grado di elasticità espresso secondo la tabella Kpa.
E' assolutamente impossibile indicare nella loro interezza tutte le varie terapie adottabili , ricordando a tal proposito ed in modo succinto, incompleto e del tutto schematico le seguenti:
paraminobenzoato, sostanze che inibiscono il fattore trascrizionale NF-kB , terapie infiltrative “mirate” peri-intra aree fibrotiche o placche , collagenasi, vasodilatatori, capillaro -protettori, tocoferoli, ialuronidasi, escina, yohimbine, calcio antagonisti, verapamil, glutatione, cortisonici , thiomucase, antiossidanti , terapie fisiche varie , ultrasuoni, laser, ionoforesi, iontoforesi , onde urto ESW, orgoteina, ialuronidasi, tamoxifene, idrossiprolina, allopurinolo , immunosopressori , plasmacellule arricchite (Platelet Rich Plasma- PRP), ecc...ecc..., e inoltre anche interventi chirurgici in casi selezionati . |
La terapia ottimale e che consenta i migliori risultati è quella “multimodale” cioè quella che comporta varie associazioni di molecole e farmaci tra di loro , con modifiche delle stesse cure in base al controllo periodico clinico generalmente associato ad esami ecografici 2D-SWE che valutino il grado di Kpa : in sintesi pertanto una strategia terapeutica “mirata” , prescritta e consigliata esclusivamente dallo Specialista , in cui le varie molecole farmacologiche tra loro variamente associate lavorano in modo sinergico, condizione che consente i risultati migliori.
Se la causa fosse psicologica “primaria” lo specialista andrologo saprà indirizzare il paziente al collega di tale disciplina medica, così come un supporto psicologico è utile in molti casi di disturbi psicologici “secondari” presenti cioè in pazienti con causa organica etiopatogenetica del deficit erettile.
E' compito esclusivamente dello Specialista Andrologo o Urologo/Andrologo prescrivere e consigliere la cura idonea al caso clinico specifico, cura che sarà pertanto “personalizzata e su misura “ : pertanto il paziente dovrebbe assolutamente evitare , navigando in internet o consultandosi con l'amico o il collega di lavoro, di scegliere quella cura che ai suoi occhi appare come la più moderna, comoda da attuare , e soprattutto di grande e rapida efficacia terapeutica sul disturbo/sintomo sessuale .
Inoltre il più delle volte il paziente ricerca immediatamente la cura solamente del “ sintomo-disturbo sessuale “ che vuole debellare al più presto , mentre non si pone neppure il problema della identificazione, e quindi terapia , della causa di insorgenza dello stesso , o comunque , sempre by-passando il Medico ed evitando la indispensabile visita andrologica specialistica , facilmente ricerca in internet l' ampio ventaglio di proposte terapeutiche dando poi la personale preferenza a quei farmaci che , ai propri occhi, appaiono utili per una guarigione “a brevissimo termine” .
Facile intuire come la causa (o le cause ) di insorgenza della malattia sessuale se non venisse tempestivamente identificata e quindi curata , si “cronicizza” facilmente : ben sappiamo come sia molto più problematico e difficile impostare cure adeguate quando la malattia andrologica è diventata “cronica”, per cui tutte le cure saranno anzitutto più complesse e di lunga durata nel tempo, e comporteranno risultati decisamente inferiori rispetto ai casi con la terapia viene prescritta precocemente.
LA CURA DELLA FIBROSI DEVE MIRARE A COLPIRE QUATTRO BERSAGLI od OBBIETTIVI
Occorre ricordare che le TERAPIE della CAUSA di INSORGENZA della FIBROSI DEI CORPI CAVERNOSI del pene (che è uno dei più frequenti disturbi anche in età giovanile e media ) devono indirizzarsi rigorosamentre sui seguenti QUATTRO obbiettivi , al fine di mirare ai migliori risultati ed anche alla guarigione totale :
- Disattivare al più presto la malattia del pene , ciò “ bloccarla “ nella sua costante evoluzione naturale : questo è senza dubbio il primo passo di cura ed indispensabile se si vuole fermare la patologia, al fine di bloccare il processo infiammatorio che è la causa della fibrosi e delle placche scerojaline. Siccome tale malattia nasce sempre da una infiammazione (per varie cause, autoimmuni o microtraumatiche od altre ancora non conosciute correttamente) a carico della tunica, o albuginea, dei due corpi cavernosi o del setto inter-cavernoso , la terapia di attacco consiglia certamente le iniezioni di farmaci, soprattutto come cortisonici o altre molecole, da iniettare, sotto la fascia di Buck , a contatto o intra la area fibrotica . Occorrono generalmente 10-12 iniezioni (circa 1 o 2 alla settimana) , pressochè indolori e senza effetti collaterali o complicanze , ed inoltre ben tollerate dal paziente perchè precedute da apposita crema anestetica al prepuzio e utilizzo di aghi sottilissimi .
Pertanto il primo bersaglio a cui deve assolutamente mirare la cura della fibrosi è (come è ben immaginabile ) rivolto a “bloccare” o come si suol dire scientificamente “disattivare” la malattia che ha colpito i corpi cavernosi e setto del pene, malattia che inevitabilmente continuerebbe a crescere e svilupparsi sia pure in modo del tutto imprevedibile e bizzarro (nel senso che si possono registrare periodi di “fermo”o quiescenza anche lunghi , ma poi improvvisamente la fibrosi si “riaccende” cioè si “riattiva” e progredisce peggiorando la situazione clinica e rendendo ben più difficile la cura della patologia stessa. - Ridurre sempre più le dimensioni della aree fibrotiche , al fine di ripristinare, se possibile, una situazione di normalità. Per mirare a tale obbiettivo occorre fare utilizzo di varie molecole terapeutiche che servono per contrastare e ridurre la produzione istologica di eccessivo tessuto collageno e migliorando nel contempo il microcircolo .
- Migliorare la elasticità : la fibrosi determina sempre una riduzione della elasticità dei corpi cavernosi del pene (infatti il valore di Kpa delle aree fibrotiche è sempre superiore a 20-25 arrivando pure a valori di Kpa 70-100-130) ed è ben evidente a tutti come la elasticità dei corpi cavernosi sia valore di massima importanza per la corretta erezione del pene , per cui dopo aver ottenuto la “disattivazione “ della malattia occorre anche utilizzare vari farmaci al fine di migliorare le fibre elastiche della albuginea di rivestimento dei due corpi cavernosi ed il setto intercavernoso.
- Migliorare la circolazione arteriosa e venosa dei due corpi cavernosi.
Infatti molto frequentemente i vari esami colordoppler ed il penogramma segnalano come nella fibrosi la circolazione vascolare sia nettamente deficitaria.
N.B. =
è evidente che i migliori risultati si ottengono se sono state effettuate rigorosamente e tempestivamente tutte le terapie consigliate dallo specialista , e quindi tutte le cure che hanno cercato di colpire TUTTI i QUATTRO BERSAGLI o OBBIETTIVI sopra indicati , anzitutto “DISATTIVANDO “ cioè BLOCCANDO la evoluzione della malattia.
Importanza della diagnosi precoce !
CURA DELLA INDURATIO PENIS PLASTICA:
Qualora si tratti invece di di Induratio Penis Plastica , oltre ai 4 obbiettivi o bersagli terapeutici sopra indicati, possono essere indicate anche altre terapie che schematicamente possiamo indicare come:
* chirurgia di placca (cioè asportazione selettiva radicale delle placche sclerojaline tipiche della malattia)
* ortocorporoplastiche (cioè interventi chirurgici finalizzati al raddrizzamento del pene qualora fosse fortemente deviato nel suo asse durante la erezione) ,.
* collagenasi (enzima in grado di realizzare il degradamento delle varie componenti del collageno delle placche, e quindo correggere lo incurvamento del pene).
N.B. = è consigliabile però che la terapia chirurgica e la cura dell'incurvamento siano la tappa finale a cui il paziente giunge dopo che è stato sottoposto a varie terapie(mediche orali, ,infiltrative, fisiche ecc...) al fine ben preciso di “bloccare il processo infiammatorio” che se non venisse disattivato può evolvere ulteriormente generando altra patologica fibrosi e quindi una nuova placca che determinerà ulteriore incurvamento o accorciamento del pene.
E' ben noto come un trattamento finalizzato solo alla cura dell'incurvamento che venga però eseguito quando il processo infiammatorio è ancora in atto , è destinato ad un probabile e possibile insuccesso. Occorre cioè in prima istanza bloccare o disattivare il processo infiammatorio, o come si dice scientificamente “ stabilizzare la malattia e la placca /placche” della induratio penis plastica utilizzando le varie ed articolate terapie che hanno la finalità di colpire i quattro bersagli od obbiettivi sopra indicati.
La CURA dei SINTOMI o DISTURBI SESSUALI segnalati dal paziente
La cura dei sintomi o disturbi della erezione prevede l'utilizzo di varie molecole farmacologiche che vanno dal sildenafil, vardenafil, tadalafil , avanafil, ma pure prostaglandine e molti altri farmaci , che richiedono la prescrizione da parte del Medico di Famiglia o dello Specialista.
Una rivoluzione in ambito terapeutico è rappresentata dalla introduzione di nuove molecole che agiscono come inibitori della fosfodiesterasi- 5 e che , rilasciando le cellule muscolari lisce del pene, danno il via ad una valida erezione che consente una idonea attività sessuale . In Italia, la prima molecola di tale categoria fu introdotto in commercio nel 1998 : si trattava del sildenafil , nota come pillola “blu “, che si è affermato come vera innovazione terapeutica aprendo la strada alle terapie orali cosiddette vasoattive. Al sildenafil sono seguite ,negli anni successivi, altri farmaci vasoattivi rappresentati dal vardenafil, tadalafil , avanafil .
Tutti questi farmaci, tutt'ora in commercio come compresse o pastiglie o pillole, vengono assunti per bocca e deglutiti : in un tempo variabile da 30 minuti a circa due ore dopo la assunzione il farmaco raggiunge adeguate concentrazioni nel sangue e produce il suo effetto terapeutico, ovviamente tutto ciò in base alla specifica molecola utilizzata , al dosaggio impiegato, ed alla risposta individuale che varia da paziente a paziente, tanto che è noto come la dose di partenza , sempre consigliata dallo specialista, deve essere provata da parte del paziente per almeno 3-5 volte prima di stabilire che si tratti della dose ottimale : anzi in caso di risposta positiva ottenibile con un certo dosaggio è indicato verificare la efficacia anche di un dosaggio inferiore , al fine di decidere quale è la più bassa dose utile che consenta risultati ottimali. Il “fai da tè “ è assolutamente da evitare , anche occasionalmente, perchè possono insorgere gravi complicazioni .
Si consiglia la letture dei seguenti articoli in questo sito:
Dove riceve
Il prof. Alberto Roggia effettua visite specialistiche private di ANDROLOGIA negli studi di Varese e Gallarate, tutti facilmente e rapidamente raggiungibili da Milano, Pavia, Novara, Verbania e Como ed anche dal Canton Ticino, dalla Svizzera passando per Stabio-Gaggiolo e Chiasso.
Si fa presente inoltre che presso lo studio di Gallarate le visite sono effettuate il sabato mattina.
Per fissare un appuntamento si prega di telefonare ai seguenti recapiti:
Varese - via Carrobbio 8 – tel.0332.286755
Varese - Centro Medico SME - Via Pirandello 31 - tel. 02 78638500
Varese Campus Medico via Mazzini 10 tel . 0332 1544411
Gallarate - Via Marsala 36 - Centro Medico Le Torri - tel. 0331 775090 - 0331 775091 (qui riceve anche il sabato)
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